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domenica 9 marzo 2014

L'VIII

Tra le strade di Budapest ce n'è una che noi Italiani, almeno quelli della mia generazione, conosciamo: la via Pal. La via Pal si trova a Józsefváros o l'VIII. Chi da ragazzino non ha letto " I ragazzi della via Pal" di Molnar? Era una delle letture classiche dei ragazzi di una volta.
I turisti di solito evitano l'VIII. Un po' perché, pur essendo un quartiere centrale, risulta fuori dai circuiti normali, un po' perché la zona ha sempre avuto una pessima reputazione.
Gli Ungheresi la conoscono come il ghetto. Non ha nulla a che vedere con il ghetto ebraico, più centrale, benché anche questa zona fosse abitata dagli Ebrei. Si trovano ancora tracce della presenza di piccole sinagoghe in alcune vecchie case (vedi la Synagogue di Nagy Fuvaros utca).
Questa era la zona delle prostitute e dei ladri, abitata da tempo dalla minoranza rom, i Roma, come li chiamano gli Ungheresi.
Nel periodo sovietico poi sono stati stati costruiti orribili e enormi palazzoni popolari.
Oggi, oltre ai Rom, ci abitano Cinesi, Africani, senzatetto e altre minoranze. Insomma lo slum di Budapest. In realtà, pur mantenendo la fama che si è conquistata, il quartiere è molto cambiato. La zona è stata dotata di telecamere e le prostitute sono sparite dalle strade. Non che non ci siano, ma non più sulla strada. Gli Zingari sono stati in parte espulsi, non sempre con le buone maniere, o costretti ad altri insediamenti. Molte vecchie case, specie le più fatiscenti sono state abbattute. Il progetto di riqualificazione è stato spesso criticato perché ha portato alla parziale distruzione di un tessuto urbano e architettonico interessante. Rimane ancora una cospicuo insediamento rom attorno a Magdolna utca, la zona più degradata di Budapest. Resta il fatto che Józsefváros non è più quello slum di una volta, anche se l'area di Magdolna continua ad essere una zona poverissima.
Ancora oggi c'è chi organizza visita guidate ai luoghi della comunità rom. La visita guidata a quel che resta del quartiere di Magdolna comunque merita. Inutile entrare nell'area da soli. I segreti del quartiere sono nascosti dentro cortili che non raggiungereste mai. Non che non ci possiate andare da soli di giorno. Non è più rischioso di una qualsiasi nostra periferia. Evitare le foto. I Rom non amano essere immortalati come animali allo zoo e non mi pare che abbiano torto. Eviterei per sicurezza di passeggiarci di notte.
Un po' più in là c'è il mercato cinese. Non è molto interessante. In realtà è un accozzaglia di cianfrusaglie, ma se avete una mezza mattinata da perdere potete anche farci un giro.
Józsefváros però ha due facce. Quella degradata di Magdolna e quella completamente diversa del distretto dei palazzi (Palotanegyed). A partire dal museo nazionale a Kalvin Square si apre l'area dei più bei palazzi della nobiltà ungherese. Sono le case dove abitavano le grandi famiglie ungheresi: gli Eszterházy, i Festetics, i Károlyi. Anche qui una visita guidata che vi permetterà di entrare in queste dimore lussuose non è una perdita di tempo. Costa una quindicina di euro, ma vale la pena, specie se conoscete l'inglese e volete conoscere la storia dell'Ungheria.
C'è poi il cimitero Kerepesi. E' situato in un bellissimo parco. Non ci viene quasi nessuno, ma è una passeggiata in uno dei più bei complessi monumentali di Budapest. Da non perdere. C'è tutta la storia dell'Ungheria dentro. Dalle tombe dei rivoltosi del 56 a quelle degli ultimi leader del partito.
Infine il Füvészkert, il giardino botanico dell'università (Illés utca 25). Risale al 1847. Grande collezione di piante ed alberi tropicali. Poco più di due euro di ingresso.

Su chi abita oggi a Magdolna (conferenza di Monika Balint in inglese)

Foto di Józsefváros

Tour
Beyond Budapest Sightseeing organizza dei tour a Józsefváros e al quartiere dei palazzi. Questo e l'indirizzo del sito:

La stessa cosa fa contexttravel.com, ma è più cara. Indirizzo:

Giardino botanico